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Cascate d’Islanda #7: Dettifoss, la cascata che urla tutta la sua potenza.

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Questa cascata è il sublime per definizione. La paura nei confronti di questo spettacolo, ma anche la sensazione di stupore, fascino e meraviglia tutte assieme fanno sì che questa forza della natura ti bombardi di emozioni quando te la trovi davanti.

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Dettifoss è la potenza fatta a cascata. Dai suoi 100 metri di lunghezza e 45 di altezza cadono 200 tonnellate d’acqua al secondo. È come se nel canyon cadessero 20 bus, pieni di persone, contemporaneamente.

La sua forza di caduta fa alzare acqua visibile fino ad 1 km di distanza durante le giornate di sole, creando magnifici arcobaleni. Il nome Dettifoss significa la cascata “dell’acqua che rovina”, ed è facilmente capibile il perché.

Ma la cosa più sublime è il rumore che fa questa cascata.

Gli ululati dell’acqua che si schianta con la terra vengono echeggiati per centinaia di metri e una volta arrivati nelle vicinanze il rumore ti prende lo stomaco e inizia a massacrarlo a suon di adrenalina.

Anche in questo caso, svariate aziende energetiche hanno provato a proporre progetti per trarre energia da questa cascata, ma anche in questo caso, l’opposizione della popolazione locale, a confermare per l’ennesima volta l’amore per la natura da parte degli islandesi.

E io l’ho capito la prima volta che ho incontrato Dettifoss. È stato qualcosa di indimenticabile.

Io e il mio compagno di avventura Luca assieme alla nostra Suzuki Jimny chiamata amichevolmente Zucchina, decidiamo di prendere la sterrata 864, sotto consiglio di un ingegnere energetico ubriaco conosciuto all’interno di una guest house, al posto della asfaltata 862.

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Il che ci porta a fare 30km di sterrato con buche, fango e ghiaccio, tantissimo ghiaccio.

Ma una volta arrivati nella piazzola, già sentiamo il canto ululante della cascata. Scendiamo per il sentiero rischiando anche qui di spezzarci l’osso del collo. E poi tempo cinque minuti e ci troviamo a tu per tu con lei.

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Il consiglio dell’ingegnere ubriaco era valido. Ci troviamo a due passi da questa immensa forza della natura, così vicini da toccare l’acqua del fiume.

L’adrenalina del pericolo scorre nelle vene, come se la potenza della cascata si fosse impossessata del nostro corpo. Il rumore assordente, l’acqua che bagna le nostre giacche e l’emozione di essere lì creano l’attimo perfetto.

Così vicini all’energia della terra che sembra di farne parte appieno.

Così vicini da realizzare che di questo pianeta, noi, siamo soltanto degli ospiti.

Fonte:
David Berndsen
 – Youtube

 

100317-turista

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Última modificación 5 de Aprile de 2017

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