I 9 SEGRETI DI AUSCHWITZ

1 Novembre 2016 - Redazione

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Quest’anno sono 71 anni dalla liberazione di Auschwitz, il momento in cui le truppe sovietiche liberarono i quasi 7.000 prigionieri dei campi di concentramento. 1.100.000 persone morirono a causa del selvaggio sterminio nazista in questa città polacca, a 70 chilometri da Cracovia, durante la II Guerra Mondiale. È possibile visitare due di questi centri dell’orrore che restano come ricordo fisico di quello che non sarebbe mai dovuto succedere e di ciò che mai dovrà ripetersi.

 

1- I campi di concentramento di Auschwitz in realtà sono tre
Auschwitz I, costruito nel 1940, era il campo di concentramento originale e il centro amministrativo del regime nazista della zona. Auschwitz II fu costruito a Birkenau nel 1941, a tre chilometri circa dal primo. Aveva un’estensione di 175 ettari e fu concepito in particolare per lo sterminio dei prigionieri. C’era anche un terzo campo, anche se ora si possono visitare solo i primi due.

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 2- I treni della morte
I treni che trasportavano i prigionieri fino ai campi di concentramento erano già di per sé una tortura. In ciascuno dei piccoli vagoni venivano stipate fino a 50 persone e non c’erano finestre. Molte di loro morivano di asfissia o di fame durante i lunghi e orribili tragitti.

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 3- La lettera rovescia nel cartello d’ingresso
All’ingresso c’è ancora il cartello con la scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro vi farà liberi) che presidiava i campi di concentrazione nazisti. La lettera b di “Arbeit” appare rovescia, come segno di protesta del prigioniero che la forgiò, il fabbro Jan Liwacz. L’iscrizione fu rubata nel 2009, ma la polizia la recuperò poco tempo dopo.

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 4- Suicidi con i fili elettrici
Tutto il complesso era recintato con filo spinato e palizzate elettriche. La disperazione era tale che alcuni prigionieri le utilizzavano per suicidarsi.

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5- Operazioni senza anestesia
I medici delle SS realizzavano ogni tipo di esperimento crudele con i prigionieri nel blocco 10 (Auschwitz I). Uomini, donne e bambini erano selvaggiamente utilizzati e soffrivano brutali operazioni senza anestesia, castrazioni o sterilizzazioni forzate, oltre a molti altri danni.

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6- L’ orribile blocco 11
Le cuccette delle baracche erano strapiene di prigionieri, che a volte erano confinati come castigo nel blocco 11 (ad Auschwitz I). Quello conosciuto come “blocco della morte” era l’orribile posto di castigo destinato alla reclusione dei prigionieri in minuscole celle, nelle quali molte volte i nazisti li lasciavano morire di fame.

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 7- Il Zyklon B
I nazisti mandavano i prigionieri che consideravano poco adatti al lavoro (o più propriamente, alla schiavitù) a quelle che loro chiamavano docce, ma che in realtà erano le camere a gas. Lì venivano uccisi con Zyklon B, un pesticida a base di cianuro.

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8- Cinque forni crematori
I nazisti usavano fino a cinque forni crematori. I due più grandi potevano bruciare quasi 1.500 cadaveri al giorno. Un impiegato della compagnia che li fabbricava comunicò per lettera ad un alto comandante nazista che era possibile aumentare la capacità fino a 2.650 al giorno. L’ufficiale rispose che non sarebbe stato sufficiente.

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 9- Pericolo di scomparsa
La conservazione del complesso dei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz richiede un considerevole investimento economico. La creazione del Fondo Perpetuo fu decisiva per la sua conservazione e 31 paesi hanno contribuito in maggior o minor misura. La Germania, con 60 milioni di euro, è di gran lunga il paese con maggiori apporti.

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