Le 10 cascate più impressionanti al Mondo

8 Dicembre 2016 - Redazione

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E’ senza dubbio uno dei fenomeni naturali magnetici e coinvolgenti che la terra incontaminata offre alla vista dei viaggiatori. Un rumore crescente e un’atmosfera sensibilmente modificata ci avvolgono man mano che ci avviciniamo come se il mistero cercasse di rimanere celato senza però poter nascondere la sua forza incontenibile.
Alla fine la cataratta si mostra in tutta la sua maestosità, un torrente impossibile da incanalare e, nonostante il timore iniziale, c’è qualcosa che ci attrae verso l’immensa nube rumorosa. Sono i tuffi d’acqua più spettacolari del mondo.

 

Niagara (Stati Uniti/Canada): cascata delle cascate, anche se la sua caduta, che supera di poco i 50 metri dal lato canadese, non è la più profonda, ha saputo trasformarsi nella più grande attrazione turistica del paese, come frontiera naturale tra i due stati. Tra il lago Erie e il lago Ontano, l’enorme bacino del fiume Niagara scorre con una forza travolgente. Sì, sono le cascate di Superman II.

Ni--gara

Victoria (Zambia/Zimbawe): un’altra delle cascate più celebri, la Mosi-oa-Tunya (il fiume tuonante), ha numeri sorprendenti: 1708 metri di larghezza per un salto di 108 metri. E’ una frontiera violenta e spettacolare quella che divide il cuore dell’Africa, visibile a chilometri di distanza per il vapore acqueo che si solleva fino al cielo.

Victoria

Iguazù (Argentina/Brasile): l’ultimo elemento della santissima trinità delle cascate, separa anch’essa due paesi ed è attrazione turistica imperdibile, dato che offre uno spettacolo senza eguali. La sua maestosità è legata alla quantità di salti, circa 300, ed alla possibilità di essere visitata a distanza ravvicinata, all’interno del ferro di cavallo che la contiene. Naturalmente c’è da bagnarsi fino alle ossa. La maggior parte dei salti si trovano sul lato argentino. I paesaggi più spettacolari, invece, sono dal lato brasiliano.

Iguaz--

Kaieteur (Guyana): Le prime fuori dal circuito. Bisogna addentrarsi nel parco nazionale omonimo per contemplare una gioia ruggente similare, una gigantesca cascata d’acqua che percorre 226 metri prima di schiantarsi nuovamente a terra.

Kaieteur

Jog (India): pochi limiti nell’esuberante selva che avvolge il fiume Sharawathi e che ospita la torrenziale quantità d’acqua che crea queste meravigliose cascate e che si disperde nel vuoto, soprattutto nella stagione dei monsoni. Dalla cima fino a terra lo spettacolo misura poco più di 200 metri.

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Plitvice (Croazia): Tra tanta forza dirompente, un inno alla bellezza più pura, quella del comprensorio naturalistico formato da 16 laghi turchesi, principale attrazione del parco nazionale di Plitvice. Uno dopo l’altro, i laghi riversano le loro acque limpide nei successivi, in un quadro quasi surreale e pieno di piccole, capricciose cascate.

Plitvice

Maletsunyane (Lesotho): Una delle più grandi e una delle più sconosciute. Un paese umile e poco noto al turismo internazionale, quasi dimenticato tra le frontiere sudafricane, conserva questo segreto brutale e bellissimo. Di colpo il fiume perde il suo passo e si lascia cadere nel vuoto, fino alla nuvola di schiuma che si genera 192 metri più in basso, per poi continuare il suo corso naturale nella valle. In inverno è possibile vedere la lingua d’acqua ghiacciata.

Maletsunyane

Salto Angel (Venezuela): impossibile avvicinarsi e scoprire questo fenomeno naturale senza rispondere alla sua chiamata. Le cascate più alte del mondo rappresentano di per sé il destino miracoloso in un viaggio avventuroso ed indimenticabile. Nell’enorme parco Nazionale di Canaima, la ‘montagna del diavolo’, il tepui più famoso (uno dei grandi altipiani tagliati ‘al coltello’ nel grande lenzuolo venezuelano) regala un salto d’acqua di 979 metri, 807 dei quali di caduta libera. E’ il salto dell’Angelo perché il pilota Jimmy Angel atterrò fortunosamente sulla sua cima durante un accidentato viaggio nel 1935. Non capita tutti i giorni di poter ammirare uno spettacolo similare.

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Dettifoss (Islanda): paesaggi diversi ma non per questo meno estremi e suggestivi, quelli che la ‘terra del ghiaccio’ offre nel periodo più freddo ma anche in primavera, quando i ghiacciai e i laghi si sciolgono in superficie per risvegliare le cascate. L’isola si lascia andare ed è difficile scegliere una sola cascata anche se questa di solito è la più fotografata. E’ sicuramente la più abbondante, con acque provenienti dal ghiacciaio Vatnajökull, che avanzano fino a questo trampolino largo 100 metri con 44 metri di caduta libera.

Dettifoss

Milford Sound (Nuova Zelanda): l’ottava meraviglia del mondo secondo Rudyard Kipling, è un fiordo nel parco nazionale di Fiordland. Certo è la cartolina più venduta del paese ma se dobbiamo parlare di cascate non possiamo non menzionare uno dei luoghi più piovosi del pianeta né dimenticare le sue 100 cataratte temporanee o permanenti che si incurvano come cortine d’acqua tra le montagne rocciose. E’ possibile avvicinarsi in barca fin sotto le cascate, anche se la doccia in diretta non è sempre consigliabile.

Milford-Sound

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