Una raccolta fondi per la rinascita
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Il Castello della Mothe-Chandeniers sorge a due passi dalla cittadina di Les Trois- Moutiers, a circa 320 km dalla capitale Parigi. L’edificio medioevale risalente al XIII secolo è immerso in un fitto bosco e sorge su un isolotto circondato dalle acque: oggi si presenta in stato di abbandono, con la vegetazione che ha ormai preso piede nei cortili, nel colonnato a pelo d’acqua e lungo la scalinata in rovina. Eppure il passare del tempo e l’oblio non hanno scalfito il fascino di questo castello un tempo teatro di sontuose feste e oggi preso d’assalto ormai solo dagli amanti dell'”urbex“, che esplorano e fotografano luoghi dimenticati. Per evitare che la struttura cadesse totalmente in rovina, è intervenuta “Dartagnan”, un’associazione specializzata nel recupero delle opere architettoniche che ha organizzato una grande raccolta fondi per salvare e ristrutturare il castello. Questa operazione di crowdfunding ha avuto un gran successo, coinvolgendo persone che hanno donato la propria quota di circa 50 euro da tutto il mondo, dalla Germania al Giappone, dagli Stati Uniti d’America all’Australia. Oggi si contano 7400 persone che hanno donato e in soli ottanta giorni si sono raggiunti quei 500.000 euro che hanno permesso l’acquisto del castello il 1 dicembre del 2017, con la consegna delle chiavi posticipata al 2018.
Cenni storici
E’ chiaro che questi 7400 proprietari del castello non potranno viverci oppure disporre di parte dell’edificio affittandone le camere, ma certamente saranno i primi a visitarlo quando, raccolti ulteriori fondi per il restauro, sarà riportato agli antichi splendori. Le mura e le torri dello Château de la Mothe-Chandeniers, che mostra oggi l’aspetto che ebbe dopo il restauro del 1870, raccontano di una storia antica: il castello, che fu principalmente residenza della nobile famiglia dei Buçay molto vicina allo stesso re di Francia, fu attaccato dagli inglesi nel medioevo e saccheggiato poi durante la Rivoluzione Francese. Da allora il castello ha avuto molti proprietari quali i De Chaunay, i De Rochechouart, i De Maupeou fino al barone Lejeune: quest’ultimo fece installare un impianto di riscaldamento che probabilmente causò il devastante incendio che distrusse lo Château con tutti i suoi tomi antichi, i suoi arazzi di Gobelins e mobilio d’epoca, lasciando intatte solo alcune dépendences, la colombaia e la cappella. Tale fu la distruzione che nessuno dei proprietari successivi riuscì mai a rimetterlo in sesto.
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