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Albe meravigliose del mondo #1: Myanmar, Yangoon, Shwedagon Padoga

Esperienza

 

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La sveglia del cellulare suona alle 5.00. Scendo dal letto a castello, indosso i miei pantaloni nepalesi ed esco dall’ostello cercando di fare meno rumore possibile per evitare di svegliare gli altri viaggiatori della camerata.

Fuori Yangoon non è mai andata a dormire, i mercati notturni stanno chiudendo i battenti, ma il forte odore di cibo di strada mi invade le narici. Non che sia tra i migliori profumi che qualcuno vuole sentire appena alzato. Pochi minuti di cammino e mi ritrovo sotto l’ostello di Minnie e Virginie, due viaggiatrici conosciute in aeroporto il giorno prima. La prima una ragazza finlandese che vive in Qatar, l’altra una vagabonda d’Asia, come le chiamo io, di origine belga che è in viaggio da circa 3 mesi.

Prendiamo un taxi e ci avviamo alla più sacra pagoda di tutto il Myanmar. La Shwedagon Pagoda.

Per le strade i monaci sono già in giro a cercare offerte, dai più anziani a più giovani.

Dopo circa una decina di minuti arriviamo alle porte delle mura che proteggono questa immensa pagoda alta 98 metri.

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Ci togliamo scarpe, ciabatte, calzini, per rispetto nei confronti del luogo sacro e ci avviamo ai piedi della pagoda.

Il luogo è già ampliamente vissuto da monaci, devoti e locali normali che pregano prima di andare al lavoro.

Mi siedo per terra in un angolo, mentre Minnie e Virginie camminano.

Voglio godermelo appieno questo momento, con calma e con tutto il silenzio che porta l’essere solo.

Il sole con calma sorge, illuminando sempre più forte l’oro che ricopre questa immensa stupa.

I corvi si innalzano nel cielo, contrastando con l’azzurrissimo cielo birmano, e i canti dei monaci aumentano di intensità.

Mi sento come se questo luogo si trovasse in un altro mondo, un luogo dove il tempo si è fermato, dove non c’è odio ma solo armonia con tutti gli elementi della terra.

Mi godo appieno l’innalzar del sole, dopodiché mi alzo e vado a cercare le mie due compagne di viaggio. In tutto il complesso religioso ci sono bambini monaci che pregano davanti a dei tavoli con sopra le rispettive colazioni. I loro canti trasmettono una tale pace che mi siedo vicino a loro, alla giusta distanza, cercando di farmi invadere dalla loro energia positiva.

Il momento è magico, e potrei stare seduto ad ascoltare quelle candide voci tutta la vita, ma il mio viaggio deve continuare per queste terre spostarmi a nord, dove ci saranno altre meravigliose albe ad aspettarmi, pronte a farmi sussultare il cuore, facendomi innamorare di questo incredibile paese.

100317-turista


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Ultima modifica 7 de Giugno de 2017

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