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Giappone e gatti: tutto quello che volevi sapere su questa folle passione

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I gatti sono adorabili e arguti animali da compagnia: ma in Giappone questi agili felini sono letteralmente venerati e rispettati da tempo immemore.

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Furono i mercanti cinesi ad importare i gatti nel Sol Levante durante l’epoca Heian, conquistando subito tutti non solo per la loro grazia, la loro furbizia sorprendente e la discrezione nei loro movimenti, ma anche per la più terrena capacità di cacciare i topi che all’epoca infestavano anche le dimore più nobiliari.
Divenne presto un animale imperiale e come tale trattato, un vero e proprio simbolo del Giappone come lo era lo stesso imperatore.Non sorprende dunque che molte leggende siano nate proprio per spiegare questa passione dei giapponesi per i gatti.
Si racconta che lo shogun Oda Nobunaga sia scampato ad un’imboscata perché attirato lontano da un gatto che agitava la zampina.
Oppure si tramanda la storia di un nobile feudatario che passeggiava per le stradine di Edo nei pressi del vecchio tempio di “Gotokuji”: all’improvviso il micio del tempio prese ad agitare una zampa invitandolo verso il santuario salvandolo da un fulmine che altrimenti lo avrebbe ucciso. Quando il gattino morì, fu seppellito nel giardino del tempio e qui fu deposta una statuetta “kami” che rappresenta il felino con la zampa alzata. Fu la prima delle tante statue che seguirono e che fecero del tempio di “Gotokuji” il “tempio dei gatti“.

Si deve probabilmente a queste leggende la nascita del “Maneki Neko” o “gatto della fortuna”: è una statuetta raffigurante un gatto bobtail (con coda corta “a crisantemo”)con la zampetta alzata presente alle porte dei negozi o delle abitazioni. Se è sollevata la zampa sinistra attirerà più clienti per i commercianti, mentre se è sollevata la destra porterà salute e fortuna.
La statuetta reca sempre monetine d’oro portafortuna e può essere non solo di colore bianco simboleggiante la purezza, ma anche nero (contro influssi negativi), verde (per realizzarsi lavorativamente), rosso (contro gli spiriti maligni) rosa (per trovare l’amore) e oro (per attirare ricchezze e vigore).
In uno dei più grandi templi scintoisti, il “Tempio di Ise” nella prefettura di Mie, si tiene dal 29 settembre al 10 ottobre la festa del “Kuru Fuku Maneki Neko Matsuri” con tante bancarelle che espongono coloratissimi “Maneki neko“.

Oggi il gatto domina negli anime giapponesi, in romanzi quali il bellissimo “Kafka sulla spiaggia” di Murakami o “Il gatto venuto da cielo” di Takashi Hiraide, o su isole come Aoshima e Tashirojima dove dimorano incontrastati, ma anche nel cuore delle frenetiche città nei numerosissimi “Neko Cafè”: si tratta di vere oasi di pace lontani dalle strade e dal caos quotidiano, che spesso si trovano spesso sui piani alti e sono arredati in modo confortevole, con libri e lampade e dove a regnare è il gatto. Qui si può godere della compagnia di questi splendidi felini rispettando però determinate regole, quali lavarsi le mani, non disturbarli, non forzarli e non fotografarli.

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Ultima modifica 28 de Luglio de 2017

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