L’isola di Pasqua è uno dei luoghi più misteriosi al mondo, distante oltre 3700 km dal continente e caratterizzata da paesaggi desolati, costantemente battuti da venti fortissimi. Se state pianificando un viaggio a Rapa Nui, dovreste conoscerne alcune peculiarità. Viaggio nell’isola di Pasqua: perché si chiama così?
Pubblicità
Un’isola splendida e ricca di misteri
L’isola di Pasqua, chiamata da chi vi abita Rapa Nui, sorge nel bel mezzo dell’oceano Pacifico, a oltre 3700 km dalle coste del Cile, di cui fa parte. L’isola appare desolata e priva di vegetazione, ma non è sempre stata così. Attualmente, ospita circa 4000 persone, giunte qui principalmente dal Cile. Tuttavia, i primi a colonizzarla furono alcune popolazioni polinesiane, le cui vicissitudini restano avvolte nel mistero. Secondo la leggenda, i primi colonizzatori furono guidati da Hotu-Matua, sovrano originario delle Isole Marchesi. Tra il X e il XIII secolo, Hotu-Matua guidò uno sparuto gruppo di persone fin sull’isola, che all’epoca era ben diversa da come si presenta oggi.
Viaggio nell’isola di Pasqua: perché si chiama così?
I primi abitanti dell’isola erano dediti all’agricoltura e alla pesca e vivevano in abitazioni dette “hare paenga”, la cui forma ricordava piccole barche rovesciate. Quando si parla di Rapa Nui, però, la prima cosa che viene in mente sono le colossali statue che puntellano l’isola. Parliamo dei cosiddetti “Moai”, che rappresentano volti umani e sorgono al di sopra di piccole piattaforme cerimoniali. Questi giganti di pietra, le cui dimensioni superano i 10 metri d’altezza, costituiscono uno degli enigmi più grandi dell’archeologia. Le teorie più accreditate affermano si tratti di rappresentazioni divine, antenati comuni o personaggi di rilievo. Quel che è certo è che dovettero impressionare non poco gli esploratori europei, tra cui il navigatore Jacob Roggeveen, che sbarcò qui il 5 aprile del 1722, giorno in cui si celebrava la Pasqua. Da qui il nome assegnato all’isola.
Pubblicità
Il rapido declino della civiltà di Rapa Nui
Come avvenne in altre parti del mondo, l’arrivo degli esploratori europei segnò l’inizio del declino delle popolazioni locali. Malattie come il vaiolo e l’introduzione delle armi da fuoco, causarono la rapida scomparsa della civiltà che aveva abitato l’isola per oltre 5 secoli. L’assenza di un’eredità culturale ha reso impossibile per gli studiosi moderni comprendere le dinamiche sociali che caratterizzarono quelle popolazioni, ma soprattutto ha fatto sì che nessuno riuscisse a capire le vere motivazioni alla base della costruzione delle centina di Moai presenti sull’isola di Pasqua.
Registrati per ricevere la nostra Newsletter
ISCRIVITI ORA ISCRIVITI ORALa funzione I MIEI PREFERITI è disponibile solo per gli utenti registrati. Accedi al tuo account o creane uno gratuito.
accedere all'area privata