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La Maledizione di Pele: conosci la Dea della Lava Hawaiana?

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Tutti i luoghi incantevoli sono ammantati di leggende, a volte melodiose altre terribili come quella della maledizione della dea Pele che avvolge le isole Hawaii, meta esotica per eccellenza.
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La terribile Pele

Il mito raccontato dai nativi dell’isola narra di Pele, una dea severa e potente, signora dei focolai e soprattutto dei vulcani. Era originaria di Tahiti, in Polinesia, ma a causa della sua crudeltà fu cacciata via e si rifugiò sulle isole Hawaii, e il vulcano Kīlauea divenne la sua dimora. Si tramanda che l’eruzione che avvenne nel XV secolo si prolungò per decenni a causa della reazione della sorella della dea Pele, Namaka Okahai, che scavò furiosamente nel cratere dello stesso vulcano per ritrovare il suo amante, scaraventato dentro dalla gelosa Pele.  Secondo la leggenda, la dea suole manifestarsi prima di ogni eruzione, a volte bellissima e fiera come la luna, a volte raggrinzita e raccapricciante con la pelle nera come la lava.

Leggenda o invenzione?

Tra le tante formazioni laviche, molte portano il nome della dea Pele, dai “capelli di pele” in riferimento a quei filamenti di magma solidificatosi, fino ad arrivare alle “lacrime di Pele” cioè ai lapilli scagliati in aria dalla furia del vulcano. Ed è proprio in questa appartenenza che ha sede la maledizione di Pele. La dea è l’artefice e la protettrice di questa calda terra hawaiana sin dalla notte dei tempi, ed è lei che decide le sorti dei villaggi che vi sorgono, decidendo di risparmiarli o di incenerirli. Così chiunque profani la sua terra portando via anche solo un lapillo sarà colpito dalla sfortuna eterna.
Molti però non danno credito alla natura ancestrale di questi racconti, affermando che siano stati gli stessi rangers locali a ingigantire la leggenda rendendo ancora più crudele e spietata l’immagine della dea Pele. A motivo di tale presunta “invenzione” vi era la volontà di fermare la cupidigia dei tanti turisti che solevano rubare pietre vulcaniche e lapilli durante le loro escursioni.
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Corsa alla restituzione

Ma forse nemmeno le guardie forestali hawaiane si aspettavano quanto questa storia suggestionasse i più creduloni. Il “Wall Street Journal” racconta di un turista statunitense che da quando portò via con sé un pezzetto di lava fu colpito da ogni sorta di sventura, dalla morte della madre ai problemi comportamentali di suo figlio fino alla fine del suo matrimonio: solo quando ha restituito il “souvenir” maledetto tutto, a suo dire, tornò alla normalità. E molti altri turisti seguirono il suo esempio e da tutto il mondo tornarono indietro non solo lapilli ma persino sabbia e conchiglie, e tanto fu il materiale restituito che i rangers oggi li accumulano fuori dal “Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii “: si può dire dunque che la situazione gli sia decisamente sfuggita di mano.

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Ultima modifica 17 de Novembre de 2017

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