Barcellona è una città estremamente artistica e colorata come dimostrano alcuni edifici le cui caleidoscopiche facciate sono tutte da ammirare e fotografare.
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Questo edificio di colore rosso corallo si affaccia sulla Rambla del Poblenou e mostra il suo aspetto classico, fatto di balconi realizzati in ferro battuto e decorati con motivi floreali e ghirlande.
Gaudì progettò questo edificio secondo uno stile barocco in chiave moderna. I balconcini in ferro battuto sono decorati con funghi, mentre la tribuna al primo piano è impreziosita dallo stemma catalano e dalle iniziali dei Calvet.
Dichiarato Patrimonio dell’UNESCO, fa parte di un ospedale e consiste in una vera e propria cittadella fortificata, definita nei minimi dettagli con l’ausilio di vetrate, giardini e le immancabili coloratissime “trencadis”.
E’ tra gli edifici moderni più sorprendenti di Barcellona: il suo aspetto ha ricordato a molti un geyser. Se di giorno sembra composto dalle delicate “trencadis” tanto amate da Gaudì, la sera si accende di rosso e blu grazie all’ausilio di led e luci.
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E’ un edificio periferico della città, creato da Josep Puig i Cadafalch in stile più moderno-gotico: prevale la pietra bianca in contrasto con quella scura delle sculture che adornano le finestre ed il portone.
Il catalano Salvador Valeri y Pupurull la progettò ispirandosi a Gaudì. Sono due le facciate del palazzo: una su calle Corsega, tutta curva e colorata e l’altra su Avinguda Diagonal più sobria ma sovrastata da una torre a forma di cappello di Arlecchino verde smeraldo.
Anch’essa ideata da Gaudì, è composta solo da linee curve. La peculiarità di quello che sembra un complesso di cave, sono i comignoli in cima che ricordano due soldati con tanto di elmo.
Bellissimo esempio di modernismo catalano, la facciata color ocra, azzurro e magenta combina elementi simmetrici ed asimmetrici: abbondano poi le sculture tutte nell’atto di compiere un’azione quale suonare o fotografare.
Opera di Gaudì, questa facciata colpisce per i colori sgargianti resi da mattonelle e ceramiche, composte secondo lo stile art-nouveau ma anche mudejar ed orientaleggiante.
Ideata dal genio di Gaudì, è anche chiamata “casa del drago” per via del suo tetto simile alla schiena di un drago e per i balconi che ricordano ossa preistoriche. La sua facciata multicolore tondeggiante è costituita dai bellissimi mosaici “trencadis” in vetro ed arenaria.
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