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In Toscana, tra Michelangelo, Brunelleschi, il Ghirlandaio o il Botticelli, l’arte “classica” è di casa. A distinguersi c’è però Ghizzano, grazioso borgo medioevale dove è l’arte contemporanea a farla da padrone.
La Toscana di oggi: ecco Ghizzano
La campagna toscana, tanto amata a livello nazionale e internazionale, si caratterizza per le dolci colline, i casolari del colore dell’oro, i vigneti e i filari di cipressi. In questa cornice si colloca Ghizzano, frazione di Peccioli sita a quasi 50 km da Pisa: la notorietà di questo piccolo borgo di poche centinaia di abitanti, è legata alla concentrazione di opere di arte contemporanea che punteggiano il centro storico.
Raggiungete la Via di Mezzo e vi ritroverete davanti a una strada con le facciate delle case dipinte da David Tremlett: i colori scelti dal famoso artista britannico sono quelli dell’ocra, del marrone e del verde in ogni sua sfumatura. Egli ha voluto riprodurre la natura verdeggiante del tipico paesaggio toscano all’interno del borgo, sottolineando poi ogni porta e finestra con decise linee rosse.
Se siete amanti dell’arte contemporanea, la Via di Mezzo di Ghizzano vi ricorderà altre opere dello stesso Tremlett che nel corso della sua carriera ha dipinto facciate di musei, palazzi e chiese: si ricordano ad esempio la Cappella della Madonna delle Grazie a La Morra, terra dove si produce l’apprezzatissimo vino Barolo, oppure all’interno della TATE Gallery londinese e nel MOMA di New York.
L’arte di Kwade e Tuttofuoco a Ghizzano
Passeggiando per il borgo toscano di Ghizzano, scorgerete anche altre opere moderne, come quelle di Alicja Kwade e il suo SolidSky. Si tratta di due sculture realizzate in Azul Macaubas, ovvero una pietra sudamericana azzurrognola: la prima è una struttura cubica scavata al centro, l’altra è una sfera posta davanti ad una chiesa dalla facciata color ocra che sembra quasi piovuta dal cielo da un pianeta extra terrestre.
Altrettanto attrattive si rivelano poi le installazioni contemporanee Elevatio Corpus, realizzate da Patrick Tuttofuoco. Si tratta di sculture realizzate in ferro e marmo che, con l’uso sapiente dei neon, attireranno la vostra attenzione: un volto in cima a una palazzina, braccia e mani che sbucano dalle vetuste mura di case antiche. A vederle, non immaginereste mai che Tuttofuoco abbia trovato ispirazione dal pittore Gozzoli che nel ‘400, per sfuggire alla peste, si trasferì con tutta la famiglia a Legoli (a poco più di 9 km da Ghizzano) affrescando un tabernacolo con le figure di San Sebastiano, San Giovanni e San Michele.
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