Il patrimonio culturale e artistico di Firenze è noto a tutti: tra i luoghi di immenso valore della città, ma ancora di nicchia, c’è il Museo Casa di Dante.
La Firenze di Dante
Tra le centralissime Piazza dei Donati e la Chiesa di San Martino, si trova la ricostruzione della casa degli
Alighieri. In base a documenti storici risalenti al 1300 e allo stesso Dante che narra di essere nato “all’ombra della Badia Fiorentina”, si può affermare con certezza che in questa zona di Firenze il Sommo Poeta nacque nel tardo 1200 e risiedette fino al suo esilio.
Con la morte di Dante, avvenuta a Ravenna nel 1321, la famiglia Alighieri vendette la proprietà allontanandosi dalla
Toscana. La casa così cadde in un totale stato di abbandono e fu perduta fino a quando il comune fiorentino, all’inizio del ‘900, decise di recuperare e ricostruire i luoghi dove maturò il grande genio di Dante.
Vicino alla casa-museo sorge inoltre la Chiesa di Santa Margherita de’Cerchi dell’XI secolo: pare che in questa chiesa l’Alighieri incontrò l’amata Beatrice, peraltro probabilmente qui sepolta e meta degli amanti più appassionati che lasciano messaggi d’amore vicino al suo sepolcro. Il museo, che comprende anche la torre appartenuta alla famiglia dei Giuochi, si snoda su tre piani: attraverso la storia di Dante avrete la possibilità anche di farvi un’idea sul medioevo fiorentino del XIII secolo.
La Casa-Museo di Dante
Il primo piano del museo è dedicato al giovane Dante, dal battesimo presso il Battistero di S.Maria del Fiore alla nomina di priore della città fino al suo ruolo nella Corporazione dei Medici e degli Speziali.
Apprenderete poi, tramite pannelli illustrativi e plastici, delle divisioni interne alla città e alle guerre tra
ghibellini e guelfi: pensate che Dante fu persino ambasciatore a San Gimignano della Lega Guelfa. Molto ben descritta fu la famosa battaglia di Campaldino, con tanto di armature e modellini con indicate persino le posizioni degli eserciti.
Al secondo piano c’è la cosiddetta “Sala Politica”, dove potrete conoscere di più dell’esilio di Dante: troverete molto emozionante ritrovarvi davanti alla riproduzione del Libro del Chiodo dove venivano registrati i bandi contro i guelfi bianchi; compare anche Dante che fu condannato all’esilio, senza poter più tornare a
Firenze pena il rogo (a meno che non avesse pagato 5000 fiorini).
Al terzo piano potrete infine vedere da vicino copie di opere di Dante, in particolare della “Divina Commedia”, riproduzioni di opere di artisti quali Michelangelo, Giotto, il Ghirlandaio e Raffaello. Osservate poi le raffinate vesti di un notaio e di una nobildonna, finemente riprodotte, con tanto di ricchi tessuti, pellicce e preziosi
gioielli.