La giornata mondiale dell’uomo nello spazio nasce per celebrare l’inizio dell’era spaziale e per ribadire l’importanza del contributo scientifico nel raggiungimento di obiettivi che costituiscono autentiche conquiste dell’umanità. Volete saperne di più? Ecco alcune informazioni utili.
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Era il 12 aprile del 1961 quando Yuri Gagarin volò nello spazio a bordo della navicella Vostok 1. L’evento aprì la strada all’esplorazione spaziale moderna e l’assemblea generale parlò di quella missione come di una conquista dell’umanità, impegnandosi ad estendere a tutte le nazioni i benefici che ne sarebbero derivati, in termini di conoscenza e sviluppo tecnologico.
Quell’evento, impresso nella memoria di tutti coloro che vi hanno contribuito ed assistito, fu anticipato dalla prima missione nello spazio, datata al 4 ottobre del 1957 e realizzata dall’equipaggio della navicella Sputnik I.
Più tardi, nel 1963, fu la volta di Valentina Tereshkova, la prima donna ad orbitare intorno al Pianeta Terra, e di Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla luna. Era il 20 luglio del 1969 quando l’umanità fece un altro gigantesco balzo verso il futuro.
Celebrare l’inizio dell’era spaziale non è un appuntamento fine a se stesso, ma costituisce un vero e proprio atto d’amore verso il genere umano, volto allo sviluppo di un credo comune, basato sull’armonia e sulla cooperazione tra i popoli.
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L’obiettivo resta uno sviluppo sostenibile e l’aumento di un benessere condiviso, in grado di migliorare la vita di ognuno. Esplorare lo spazio, i satelliti e i pianeti del sistema solare non deve essere considerata una semplice sfida, ma un obiettivo di crescita comune.
Le imprese dell’uomo nello spazio non sono certo terminate con Gagarin e Armstrong, ma annoverano le esplorazioni più recenti di astronauti celebri come Alan Shepard, David Scott, Edward Higgins White, Eugene Cernan e i nostri Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.
Il 12 aprile è la data scelta direttamente dalle Nazioni Unite per festeggiare la giornata mondiale dell’uomo nello spazio una ricorrenza caratterizzata dalla pubblicazione da parte di Unoosa, l’ufficio spaziale dell’Onu, dei vari messaggi lasciati dagli astronauti durante le loro missioni.
Tra questi figurano quelli scritti all’interno dei diari di bordo, lasciati ai posteri dagli esploratori del presente e del passato. L’obiettivo è ispirare le generazioni future, inclusi tutti coloro che decideranno di approcciarsi a questo lavoro, in grado di travalicare gli interessi personali e abbracciare quelli dell’umanità intera. Perché visitare l’universo vuol dire affacciarsi ad un futuro migliore.
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