Bodø, quando dormire da sconosciuti diventa un’esperienza indimenticabile.

13 Luglio 2016 - Redazione

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Dopo una nottata scomodissima e un freddo abbastanza sentito, arrivo a Bodø, ultima stazione ferroviaria norvegese. Da qui in poi per continuare la salita, inizierà il viaggio con i traghetti.
Mi cambio e mi accorgo di aver perso la mia adorata sciarpa.
Non so dove. Non so quando. Alle 11 dovrebbe venirmi a prendere Ketil, il couchsurfer che mi ospita nella sua casa. Ma sono solo le nove e mezza e decido di addentrarmi nel villaggio, perché è quello che è.
Non c’è niente di aperto e io ho una fame bestia. Finalmente trovo un 7Eleven e mi mangio tre brioche di dubbio gusto al modico prezzo di 6 euro. Decido di tornare verso la stazione ed andare a vedere al porto per i traghetti per le Lofoten. Devo ancora vedere se trovo un couchsurfer lì.
Ma cos’è couchsurfing? Couchsurfing è una piattaforma sociale, simile a facebook, che ti permette di essere ospitato gratuitamente nelle case di sconosciuti, che ti ospitano solo per il piacere di farlo. Per il piacere di aiutare i viaggiatori che non possono permettersi hotel ad avere un tetto dove dormire.
La maggior parte delle volte sono divani in salotto, o come da Guillermo, materassi per terra.
Ma questa volta andrà di lusso.
Alle 11.10 davanti alla stazione arriva Ketil, un uomo baffuto con una Chevrolet verde del 67’ e vengo immediatamente proiettato nel favoloso mondo degli anni 70’.
Salgo e andiamo fino a casa sua, dove conosco Heidi, la sua compagna, i suoi due figli di cui non ricordo il nome perché troppo complicati, e il suo cane, il simpaticissimo Alfred.
Heidi mi mostra la casa e mi dice che ho a disposizione un intero appartamento per me. La casa è molto bella e grande, moderna con le pareti in legno.
Insomma la classica casa norvegese.

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Il mio appartamentino invece, situato sotto la casa, è meraviglioso.
Letto comodo, bagno, cucina e pure un salottino con TV, PlayStation e chitarra.
Vabbè, incredibile.
Heidi mi spiega che questo appartamento è destinato a AirBnB e lo fanno a 50 euro a notte. Ma siccome io sono un couchsurfer e non hanno gente che richiede l’appartamento in quelle date, per me è gratis. Fantastico. Torniamo in cucina e parliamo mentre Ketil prepara la colazione, solo dopo un po’ capisco che sono invitato a mangiare con loro.
Una colazione buonissima, con frittata, pane, marmellata, prosciutto, formaggi e chi più ne ha ne metta. Finalmente del cibo degno di essere chiamato tale, ma soprattutto, finalmente dopo più di tre giorni un pasto caldo.
Mangiamo e chiacchieriamo. Finiamo, e ovviamente aiuto a sparecchiare, poi mi butto a farmi una doccia aspettata 52 ore. CINQUANTADUE ORE.
Che meraviglia.
Dopo la doccia svengo lentamente in quel magnifico letto, dopo nottate su scomodi sedili e panchine fredde per un breve sonnellino.
Dopo un’ora circa Ketil mi sveglia chiedendomi se voglio andare a fare un giro in barca con lui e i suoi figli. Accetto senza pensarci due volte. Mi metto una tuta da pescatore arancione e salgo in macchina. Al mio fianco ci sono due canne da pesca ed un fucile.
Bene così!!!!
Prendiamo questa barchetta e andiamo in un’isoletta meravigliosa davanti a dove abitano.
Ketil ed io iniziamo a pescare mentre i figli sparano a delle lattine situate a 100 metri più in là.

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Poi Ketil mi chiama dicendomi che ci sono le aquile che stanno pescando.
Uno spettacolo davvero incredibile. Immerso nella natura più completa con una famiglia norvegese che pesca e spara. Una storia incredibile.
Dopo circa due ore torniamo verso casa. Heidi ha preparato una sorta di arrosto e nel frattempo è arrivato anche il fratellastro di Heidi, con fidanzata al seguito.
Anche di loro non ricordo i nomi perché credetemi, davvero troppo complicati.
Chiacchieriamo e poi Heidi porta in tavola questo arrosto meraviglioso, con salsina e patate.
Che bontà. Mi spiegano che questo di solito è ciò che preparano a Natale.
Un pranzo di Natale per me! Incredibile, mi sento quasi come se fossi a casa. Mangio da Dio, ed era
da un bel po’ che non mangiavo così bene. Sono abbastanza a pezzi. Decido all’alba delle 9 di andare a letto.
Ne ho bisogno. Assolutamente.
I tre treni mi hanno sfinito. Non appena la mia guancia tocca il cuscino vengo accolto dal magnifico mondo dei sogni, incurante che il giorno dopo, avrei incontrato una delle persone più incredibili che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita…

Il Bardo

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