Ecco perché chi viaggia vive due volte

21 Febbraio 2018 - Redazione

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Umar Khayyam, poeta e filosofo persiano, nato nel 1048 a Nishapur disse: “la vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte”. E mai affermazione fu più vera, considerate le emozioni, le sensazioni e il piacere della scoperta che solo i viaggiatori appassionati conoscono.

Chi viaggia vive due volte

Viaggiare apre la mente, rende persone migliori, insegna a conoscere ed apprezzare culture e tradizioni differenti. Ogni viaggio è una scoperta e a ciascuna novità corrisponde un accrescimento interiore. E per viaggio non va intesa una semplice visita ad un museo o ad una cattedrale, ma il contatto con nuove culture, realtà, persone. Un’esperienza di questo tipo non ha nulla a che vedere con i soggiorni di lusso trascorsi all’interno di resort e villaggi turistici, ma si basa sulla scoperta, sul confronto, sull’osservazione, sul contatto diretto con gli abitanti del luogo. Sarà come vivere una seconda volta, insieme a persone nuove, i cui insegnamenti rimarranno nella nostra memoria e nel nostro cuore per sempre. Certo, è possibile viaggiare anche solo guardando un film, leggendo un buon libro, o osservando uno spettacolo teatrale, ma si tratta di altri tipi di viaggio. Il vero viaggio combacia con l’abbandono delle proprie certezze, con l’allontanamento dal tran-tran quotidiano, con l’affrancarsi dalle proprie abitudini, con il provare ad esprimersi in un’altra lingua, con la volontà di accrescere le proprie esperienze e conoscenze.

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I motivi che inducono a viaggiare

Spesse volte si inaugura un viaggio con il solo obiettivo di staccare la spina, di allontanarsi per qualche giorno dagli impegni quotidiani, o per fuggire dai problemi che ci assillano. Molti amano tornare in luoghi già visti, che hanno avuto un ruolo nel proprio passato, al fine di rivivere emozioni indimenticabili. Respirare di nuovo quell’atmosfera, sognata e amata, può far tornare ragazzini, può rievocare sensazioni passate, eventi dolci. Ed è per questo che chi viaggia vive due volte: tornare in un luogo dopo anni è un dejas vu, un replay di un momento felice, di una trafila di emozioni in grado di farci star bene. Perché ogni viaggio è un mix di novità, sfide, esperienze irripetibili. Il senso di libertà che si prova in viaggio, passeggiando fra i vicoli di una città che non conosciamo, piuttosto che durante un safari o un’escursione nella natura selvaggia, costituisce un’autentica liberazione dalle catene della quotidianità, dalle ragnatele dell’abitudinarietà, dalle costrizioni della società che ci circonda. Ecco perché solo viaggiando si vive due volte, si migliora la propria persona, si accresce il proprio bagaglio culturale. “Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” scrisse Sant’Agostino, filosofo e teologo romano.

Deserto

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