Nel cuore della Spagna, a sud di Burgos nel piccolo comune di Sotillo de La Ribera, è avvenuta una scoperta definita sensazionale: un messaggio dal passato custodito in una statua di Gesù.
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La presenza di statue cave non è una novità, ma è la prima volta che una statua ha la funzione di una vera capsula del tempo. La scoperta è stata fatta dagli esperti parte della società “Da Vinci” specializzata nel restauro di opere antiche con sede a Madrid. Questi stavano lavorando su statua lignea del Gesù, il Cristo del Miserere risalente al XVII secolo, presente nella Chiesa di Sant’Agueda.
Nell’atto di separare il Cristo dalla croce, i restauratori hanno notato una strana crepa posta sul retro nella cavità delle cosce: hanno scoperto poi che in realtà si trattava di una porzione di legno appoggiata, che celava un documento. I fogli erano ingialliti ormai dal tempo, scritti chiaramente in lingua spagnola e firmati da un certo Joaquin Minguez, sacerdote presso la Catedral de la Asunción de El Burgo de Osma.
Il documento si rivela estremamente interessante in quanto descrive la Spagna del XVIII secolo in vari ambiti: si enunciano modi di dire del tempo, caratteristiche delle cerimonie dell’epoca e i giochi con cui i bambini si dilettavano; si parla dell’andamento dei raccolti di grano, orzo, segale e della produzione di vino; si accenna a malattie quali la malaria o la febbre tifoide che però non hanno impedito alla popolazione di rinunciare ai divertimenti con la palla o le carte da gioco. Nel messaggio Joaquin Minguez ci tiene a riassumere su carta la situazione politico-religiosa del tempo, quando a Madrid regnava re Carlo II e quando la Santa Inquisizione (in attività dal 1478 al 1834) puniva ogni offesa a Dio, senza dimenticare quei toreri provenienti da Salamanca che tanto successo avevano in quel tempo.
Sono state fatte molte ipotesi sul motivo per il quale il cappellano ha nascosto questo messaggio nell’incavo della statua di Gesù. All’inizio si è pensato ad un gioco o una scommessa tra Joaquin Minguez e il creatore della statua, Manuel Ba. Ma lo storico Efrén Arroyo, che ha promosso l’opera di restaurazione del Cristo del Miserere, afferma che in realtà il cappellano ha semplicemente voluto esporre alle future generazione la vita della Spagna del XVIII secolo, usando la statua come una macchina del tempo. Ecco perché, se l’originale del documento è custodito nell’archivio dell’arcivescovado di Burgos, una copia è stata posta nella statua per rispettare la volontà di un uomo che guardava oltre la propria epoca.
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