Un “vortice rosso” che ha catturato il cuore di tutti quello a cui abbiamo assistito ieri pomeriggio, domenica 29 Ottobre; un tramonto che ha colorato tutta Milano, facendoci piacevolmente restare con il naso all’insù ad ammirare uno spettacolo inusuale.
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Il cielo si è tinto di colori per niente abituali e capaci di un effetto “breathtaking”, con nuvole che sembravano delle pennellate, come se la natura avesse voluto replicare un quadro di Vincent Van Gogh.
Pennellate di rosso e richiami di giallo hanno attirato l’attenzione e rapito gli occhi di milioni di persone, che hanno scattato memorabili fotografie immortalando l’incredibile “ritratto” del vortice rosso del cielo.
In molti ci siamo chiesti spontaneamente se il magnifico spettacolo fosse frutto dell’inquinamento atmosferico ma l’ipotesi è stata smentita dagli esperti in meteorologia e anche dalla pagina Facebook del Centro Meteorologico della Lombardia.
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Ma allora che cosa è andato in scena ieri sera nel cielo di Milano?
Andiamo a capire nello specifico cosa è successo e che cosa sono le nubi lenticolari.
Le nubi lenticolari sono un fenomeno osservabile piuttosto di rado e vengono così chiamate per via della loro forma che richiama quella di una lente.
La loro origine deriva dal cosiddetto fenomeno delle «onde orografiche» che si formano quando una corrente d’aria incontra un rilievo o un sollevamento termico che devia verso l’alto il flusso. Questa deviazione è di solito invisibile ad occhio nudo, ma nelle giuste condizioni atmosferiche può venire evidenziata dalla formazione di nubi lenticolari. La particolarità di queste nubi, oltre alla loro particolare bellezza, è che danno la sensazione di restare perfettamente immobili nel cielo fino alla loro dissipazione ma sono in realtà segnate da un flusso continuo che ne modella la forma.
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Ieri sera si è creata una condizione particolare dovuta alla diffusione del vapore acqueo e di conseguenza la luce del sole che al tramonto ha attraversato i cristallini, ha creato il meraviglioso spettacolo a cui abbiamo assistito.
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