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Subacquei… Si nasce!

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1963 nasceva Antonio…

 

Antonio

Ho iniziato a nuotare all’età di quattro anni, grazie all’insegnamento di papà che mi portava lungo le sponde del torrente Orco ad una trentina di chilometri da Torino. Crescendo, rivelo una spiccata predisposizione allo sport.

 

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Durante le scuole elementari, essendo alto e magro e con l’aiuto del maestro di ginnastica inizio a muovere i miei primi passi verso il Basket, ma non soddisfatto di quel solo impegno sportivo, imparo a giocare anche a Ping Pong, qualificandomi nei primi posti delle graduatorie dilettantistiche (non sono Forrest Gump, ma mi sono divertito molto) senza mai dimenticare il mio ambiente naturale, il mare.

 

Era il 1984 e durante una vacanza in Grecia in Kalcidica a Toroni in una paradisiaca spiaggia bianca dove “pascolavano” indisturbati solo cavalli e mucche… un giorno, mentre con alcuni amici ci stavamo attrezzando per una sciata in mare, vedo uscire dall’acqua un uomo gocciolante vestito di nero, nella mano destra teneva delle pinne nere e con la sinistra uno strano pallone, la maschera sulla fronte e una bombola di colore grigio lucente sulla schiena e strane “appendici” che penzolavano e guardando il suo viso appagato incrociai i suoi occhi, ricevendo strane sensazioni: curiosità e fantastiche immaginazioni mi stavano catapultando all’interno del mondo sommerso, il mare.

 

Le coincidenze non finiscono mai, rientrato dalla vacanza in Grecia, dopo qualche settimana, mio fratello Danilo, mi propone di frequentare il corso di subacquea (“da non credere”), era una sera di fine Ottobre.

 

Quel venerdì sera in piscina ci presentammo come tanti altri aspiranti subacquei; Io e Danilo non avevamo ancora capito bene che per accedere al corso di bombole, e quindi provare quella tanto attesa sensazione di respirare sott’acqua con l’ausilio di un “erogatore”, avremmo dovuto dimostrare la nostra acquaticità nella sua totale espressione, ovvero dovevamo saper nuotare a stile libero e a rana e al comando di un istruttore immergerci e nuotare per alcuni tratti in apnea.

 

Al termine della prima lezione pratica, a bordo piscina arrivò la conferma, i nostri istruttori di riferimento, parlarono al gruppo con un tono che non lasciava molto ben sperare e ci dissero: “ogni prova che verrà considerata valida, vi permetterà di passare a quella successiva e così fino al termine del corso di primo grado apnea”

 

Così, alla conclusione di quella serata, Io e Danilo decidemmo di…

Alla prossima puntata…

 

Antonio F.
in collaborazione con Marco B.

 

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Ultima modifica 22 de Aprile de 2016

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