Ci sono luoghi belli perché la storia li ha attraversati, lasciando memorie indelebili di sé. Vi sono caffè in Europa ricchi di fascino, vissuti per secoli e che ancora oggi sprigionano incanto.
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Ibsen aveva un tavolino fisso in questo caffè norvegese: oggi questa caffetteria del 1847 si è rimodernata ma ha mantenuto l’antico fascino, con la musica jazz in sottofondo, le originali sedie thonet e il grande dipinto di Per Krohg.
Siamo a Montparnasse e questo caffè mantiene dal 1847 l’affascinante atmosfera bohémien, col mosaico sui pavimenti e il pianoforte all’entrata. Molte furono le personalità celebri che lo frequentarono, da Cézanne a Baudelaire fino ad arrivare ad Hemingway che lo definì “uno dei due migliori caffè di Parigi”. La sua fama è legata al Ballo Bullier, famoso balletto parigino che si svolgeva in un giardino di lillà.
Le salette di questa caffetteria di Via Condotti, nata nel 1760, hanno visto all’opera il fascino di Casanova e magari stimolato la mente di Andersen. Oggi queste camere costituiscono una grande galleria d’arte privata, essendo qui conservate, tra divani color rubino, centinaia di opere d’arte.
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E’ la caffetteria più sfarzosa d’Europa, in quel ricco stile rinascimentale che tra specchi, opulenti lampadari, stucchi e marmi, la fa somigliare più ad un palazzo reale che ad un caffè. Proprio questo ambiente, nel cuore del quartiere ebraico, ispirò le menti di Kostolany e Krúdy.
Questa caffetteria si affaccia sulla meravigliosa Piazza San Marco e da circa 300 anni ne riflette l’eleganza in sale di marmo affrescate, ricche di specchi ed opere d’arte: ambienti d’altri tempi con accendisigari, argenterie e porcellane, come se quelle soffici poltrone attendessero ancora la visita di Dickens o Lord Byron, o dei patrioti italiani che cospiravano contro gli Asburgo.
Questa caffetteria è stata fondata da un siciliano nel 1686 e il suo sorbetto conquistò presto artisti e rivoluzionari come Robespierre e, si sussurra, Napoleone. Oggi non si è serviti più da camerieri con parrucche incipriate, ma le salette sono un tesoro di cimeli storici e le porte dei due bagni recano ancora le diciture repubblicane “Citoyennes” e “Citoyens”.
Era noto come “l’Università degli scacchi” in quanto assai frequentato dagli scacchisti tra i quali Trotsky. Ancora oggi questa caffetteria esprime lo sfarzo imperiale degli Asburgo, nel cuore di Vienna sulla Inner Stadt: qui è possibile assaporare dolci divini in piatti di porcellana e usando cucchiai di argento.
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