La tatuatrice filippina che vive tra le foreste dell’entroterra si chiama Whang-Od ed ha la bellezza di 97 anni. Nonostante l’età, le mani non le tremano affatto ed ancora oggi resta una delle più brave in circolazione.
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Ogni amante dei tattoo e dei viaggi esotici dovrebbe raggiungere il luogo in cui vive Whang-Od, la tatuatrice filippina di 97 anni che da sola porta avanti la tradizione kalinga dei tatuaggi. La popolazione dei Kalinga vive sull’isola più estesa delle Filippine, Luzon. La parte settentrionale dell’isola (sulla cui costa meridionale sorge la capitale del Paese, Manila) ospita i Kalinga, popolo fiero e dalle antichissime origini. Quella dei tatuaggi è una delle loro tradizioni più importanti, perché intesa come un rito di passaggio, simbolo di crescita fisica e psicologica. Soprattutto per le ragazze, il tatuaggio (definito “batok” in lingua Kalinga) segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta e serve a propiziare la fertilità.
Tra i numerosi tatuaggi delle donne Kalinga spiccano quelli a forma di gioielli, collane e bracciali. Anticamente, i tatuaggi svolgevano un ruolo sociale e indicavano la principale occupazione di chi li portava. Gli uomini esibivano diversi tattoo a seconda della loro attività: guerrieri, cacciatori o pescatori. A praticare i tatuaggi erano soprattutto le donne e purtroppo oggi ne è rimasta soltanto una: il suo nome è Whang-Od e, nonostante l’età, svolge ancora il suo hobby preferito. C’è gente che raggiunge Luzon da ogni parte del mondo solo per farsi tatuare da Whang-Od, ormai diventata una figura mitologica nel suo Paese. Lei dice di avere 97 anni, ma alcuni sostengono ne abbia più di 100. La tatuatrice filippina vive a Buscalan, un villaggio situato nel bel mezzo della Cordillera, ad oltre mille metri di altitudine.
Buscalan dista 420 km dalla capitale Manila e circa 180 da Santiago. Whang-Od si occupa di tatuaggi da quando aveva 15 anni ed ha appreso quest’arte dal padre. Chi ha avuto l’onore di farsi tatuare da lei ha giurato che l’ostacolo più grande è raggiungere il villaggio, arroccato tra i monti, in un’area quasi costantemente battuta dalle piogge. Dopo il lungo viaggio nella giungla si viene indirizzati verso una capanna di legno. È lì che Whang-Od riceve viaggiatori provenienti dal mondo intero. Il metodo impiegato dalla tatuatrice filippina è quello del “tapping”, il martellamento dell’inchiostro sulla pelle. Lo strumento usato è un bastoncino di bambù intriso nel carbone e la tecnica è abbastanza dolorosa. Malgrado ciò si tratta di una tradizione affascinante, che ci auguriamo non finisca con Whang-Od.
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