Alle falde dell’altipiano di Asiago in Veneto, a poco meno di 30 km da Vicenza, sorge la pittoresca Marostica che il 23 aprile sarà la sede del Campionato Italiano di Scacchi.
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Campionato nella città degli scacchi
Non si sa esattamente l’origine di questo ingegnoso gioco: molti pensano sia una versione moderna del Chatrang in auge in Persia che, secondo alcuni antichi poemi persiani, deriverebbe a sua volta dall’indiano Chaturanga.
Oggi molti appassionati si dedicano al gioco degli scacchi partecipando a campionati come quello italiano a squadre che per il quarantanovesimo anno si svolgerà, precisamente il 23 aprile, nella città degli scacchi, Marostica, presso la Biblioteca Civica Ragazzoni.
Giungendo nella cittadina e guardando la centrale Piazza Castello con la grande scacchiera disegnata sul pavimento e con sullo sfondo il Castello Superiore, vi renderete presto conto di quanto perfetta sia stata la scelta di questa città del Veneto per lo svolgimento del campionato: qui infatti ogni due anni viene rievocata quella partita a scacchi che nel lontano 1454 si svolse per risolvere pacificamente una delicata questione che avrebbe potuto sfociare presto in guerra.
La rievocazione si svolge tra dame e cavalieri, mangiafuoco ed arcieri, fanti e giocolieri, tutti rigorosamente vestiti con costumi d’epoca: la scacchiera in piazza è occupata dagli sfidanti, i neri contro i bianchi, e le mosse da fare sono ordinate nell’antica lingua della Serenissima Repubblica.
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L’origine della rievocazione
La storia racconta che nel XV secolo Marostica era un importante alleato di Venezia. La figlia del governatore della città si chiamava Lionora ed era una splendida fanciulla contesa dai cavalieri Vieri da Vallonara e Rinaldo d’Angarano.
Questi, per conquistare la mano della donna, si sfidarono in singolar tenzone ma il governatore di Marostica, deciso ad evitare ogni pericoloso spargimento di sangue e sfruttando l’editto del Cangrande Della Scala, decise che Lionora sarebbe andata in sposa al vincitore di una partita a scacchi con pezzi viventi, che si sarebbe svolta in Piazza d’Armi. I pretendenti avrebbero ordinato le loro mosse ai figuranti e il vincitore avrebbe sposato Lionora, mentre il perdente si sarebbe consolato sposando la sorella di lei, Oldrada.
Sulla stessa Piazza Castello, potete visitare il trecentesco Castello Inferiore costruito dagli scaligeri e all’interno del quale sorge un museo dedicato alla famosa rievocazione storica, con costumi e armi fedelmente riprodotti. Dallo stesso fortilizio partono le “briglie”, cioè le lunghe mure merlate intervallate da torri che giungono sino al Castello Superiore, dalla cui cima la vista spazia fino ai Colli Euganei.
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