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Marche e i suoi tesori nascosti

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Le Marche sono una regione ricca di attrazioni, naturali ed architettoniche, incluso il prezioso lascito di Federico da Montefeltro. Se desiderate scoprire i tesori nascosti della regione Marche continuate a leggere questo articolo!

Urbino, la città rinascimentale che ammalia e stupisce
Tra i tesori nascosti della regione Marche spicca Urbino, Patrimonio Unesco dal 1998 e unica città marchigiana ad avere, almeno secondo Paolo Volponi, scrittore urbinate, “l’aspetto di una vera capitale”. Arroccata su un colle, fu plasmata durante il Rinascimento da Federico da Montefeltro, umanista e condottiero, primo signore a volere un palazzo anziché un castello, richiesta motivata della sulla passione per l’arte e la letteratura.

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Cattedrale di Santa Maria Assunta
Splendida e ricca di storia, la Cattedrale di Urbino fu costruita a partire dal 1063. Nel Quattrocento fu restaurata per volere di Federico da Montefeltro, su progetto di Francesco di Giorgio Martini. Acquisì il suo aspetto definitivo soltanto nel XVIII secolo, quando Giuseppe Valadier le diede una nuova facciata in stile neoclassico.

Urbania, custode della biblioteca di Federico
Lasciati i gioielli urbinati, ci spostiamo ad Urbania, situata nella valle del fiume Metauro. È qui che Federico decise di erigere uno dei tesori nascosti della regione Marche: la sua biblioteca. Tra i numerosi capolavori spiccano le mappe di Mercatore, cartografo fiammingo nato e vissuto nel XVI secolo.

Cagli e gli affreschi di Giovanni Santi
L’attrazione più importante di Cagli sono senza dubbio gli affreschi del padre di Raffaello, Giovanni Santi, visibili all’interno della Cappella Tiranni della Chiesa di San Domenico. Il grande torrione ellittico, invece, è ciò che resta della rocca di Francesco di Giorgio Martini. Attualmente, ospita il Centro di Scultura Contemporanea.



La Riserva statale Gola del Furlo

Storia e natura si intrecciano a ridosso del canyon scavato dal fiume Candigliano: qui, le gallerie realizzate dai Romani sono ancora perfettamente percorribili. Ma i cunicoli sono soltanto una delle attrazioni che questa meravigliosa riserva è in grado di offrire ai tanti visitatori.

Il profumo di tartufo di Sant’Angelo in Vado

Patria degli artisti Federico e Taddeo Zuccari, Sant’Angelo in Vado è un’amena cittadina situata lungo l’alta valle del Metauro, a breve distanza dai primi contrafforti appenninici. Di origini medievali, il borgo è ricchissimo di monumenti di varie epoche: dal Palazzo della Ragione, eretto nel Trecento, alla Cattedrale, costruita nel XVIII secolo. Da non perdere Palazzo Fagnani, la splendida sede comunale ottocentesca. Ma il borgo è noto anche per il suo celebre tartufo bianco, o bianchetto.

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Ultima modifica 22 de Febbraio de 2023

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