Sono goffi, sbadati, distratti o menefreghisti. A volte i turisti combinano dei bei guai nei musei e nelle sale di esposizione. L’elenco delle opere d’arte inestimabili rovinate più o meno irrimediabilmente per errore o per un incidente è lungo. Ecco alcuni esempi di gaffe dall’altissimo costo artistico.
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Una delle opere d’arte rovinate involontariamente dai turisti si trova a Firenze. Nel 2013 una turista trentenne tedesca di origini polacche danneggiò il dito indice della mano sinistra della scultura di Pio Fedi, raffigurante Il Ratto di Polissena, staccandolo di netto. La statua si trovava sotto la Loggia dei Lanzi. La donna fu stata denunciata. La direzione degli Uffizi, da cui dipende la Loggia dei Lanzi, riuscì a recuperare la mano della statua grazie al lavoro del restauratore Alberto Casciani.
A gennaio del 2006 un turista inglese chiamato Nick Flynn stava visitando il Fitzwilliam Museum di Cambridge, quando inciampò nelle stringhe delle sue scarpe e cadde improvvisamente, mandando in frantumi 3 vasi di ceramica della dinastia Qing. Il danno per questi vasi del XVII secolo fu di 500.000 sterline. Il restauro fu complesso, perché fu necessario mettere insieme più di 400 frammenti.
Nell’elenco di opere d’arte rovinate accidentalmente bisogna citare il caso della mostra di Simon Byrch di Los Angeles. L’anno scorso una turista decise di farsi un selfie davanti a questa scultura, un’opera d’arte del valore di 200.000 dollari, però fu così maldestra che la rovinò. Per effetto domino tutti i pezzi della prima colonna caddero a terra. La donna fu ripresa dalle telecamere di sicurezza e non ebbe la possibilità di negare l’evidenza.
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Nel 2016 l’arte avanguardista ha tratto in inganno una donna di 91 anni in visita al Neues Museum di Norimberga. Senza volerlo, la signora ha rovinato un’opera di Arthur Koepcke del 1965 dal titolo “Reading-work-piece”. Parte della scultura era un cruciverba solo parzialmente riempito, accompagnato dalla frase “insert words”. L’anziana donna decise di collaborare, prese la penna e iniziò a riempirlo. Ecco un’altra delle opere d’arte rovinate goffamente dai turisti.
Sempre nel 2016 un’enorme scultura di LEGO collocata in un centro commerciale in Cina fu distrutta da un bambino di 4 anni. L’opera d’arte era stata realizzata da uno scultore amatoriale, che trascorse 3 giorni e 3 notti a costruire una replica a grandezza naturale di Nick Wilde, la volpe antropomorfa del film Disney Zootopia. Per raggiungere il suo scopo usò migliaia di mattoncini LEGO. Il bambino la scambiò per un giocattolo e cominciò a manipolarla, causando una frana di mattoncini.
Nel 2008 un visitatore della Royal Academy di Londra è inciampato in una scultura di 2 metri e mezzo dell’artista costaricana Tatiana Echeverri Fernandez, mandandola in frantumi. In un primo momento gli altri visitatori pensarono che le centinaia di pezzi di ceramica finiti sul pavimento fossero parte di un’opera d’arte e li hanno fotografati come se niente fosse. Ecco il triste destino di una delle opere d’arte rovinate dai turisti che non fu compresa né apprezzata come avrebbe meritato.
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